Utilizzo di apparecchiature elastodontiche: caso clinico

Utilizzo di apparecchiature elastodontiche: caso clinico

Caso clinico Utilizzo di apparecchiature elastodontiche: caso clinico Ricevuto il: Use of elastodontic appliances: a case report 26 ottobre 2010 Ac...

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Caso clinico

Utilizzo di apparecchiature elastodontiche: caso clinico Ricevuto il:

Use of elastodontic appliances: a case report

26 ottobre 2010 Accettato il:

E. Grillo, F. Currò, S. Salvadori, V.M. Viganò, L. Giannini, G. Farronato*

15 febbraio 2011 Disponibile online: 11 aprile 2012

Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia (Direttore: Prof. G. Farronato), Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano

unimi.it

Riassunto Obiettivi. Scopo del lavoro è presentare un caso clinico trattato con apparecchiature elastodontiche. Materiali e metodi. La paziente presenta un quadro di grave seconda classe scheletrica e deep bite scheletrico in fase dinamica di crescita tale da richiedere un trattamento ortopedicofunzionale al fine di guidare e stimolare la crescita mandibolare. È stato applicato il dispositivo OCCLUS-o-GUIDE® serie H, che presenta un morso di costruzione preformato rilevato 5 mm oltre il rapporto di testa a testa. Risultati. Dal controllo radiografico e clinico dopo il trattamento è emersa la risoluzione del quadro clinico. Conclusioni. L’utilizzo del dispositivo elastodontico è una valida opzione terapeutica per la risoluzione di situazioni cliniche di seconda classe e deep bite in fase di crescita.

(G. Farronato)

© 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Dispositivi elastodontici preformati Seconda classe scheletrica Deep bite Ortodonzia Fase di crescita

Key words: Preformed elastodontic appliances Skeletal class II Deep bite Orthodontics Growing patients

*Autore di riferimento: giampietro.farronato@

0391-2000/$ - see front matter © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati. doi:10.1016/j.mor.2011.02.002

Abstract Objectives. The aim of this article is to present a case treated with elastodontic appliances. Materials and methods. The patient, who was in the active growth phase, presented a severe deep bite (skeletal class II), which required orthopedic treatment to stimulate and guide mandibular growth. She was treated with an OCCLUS-o-GUIDE® type H, which is designed so that the mandible in the set-up is advanced 5 mm from the maxilla into a Class III relation. Results. Treatment with the elastodontic appliance resulted in clinical and radiographic resolution of the malocclusion. Conclusions. The use of elastodontic appliances can be a valid treatment option for the resolution of skeletal class II deep bite in growing patients. © 2011 Elsevier Srl. All rights reserved.

MONDO ORTODONTICO 2012;37(4):135-140 |

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E. Grillo et al.

Introduzione I dispositivi presi in esame esistono in commercio raggruppati in serie specifiche a seconda della fase di permuta del soggetto e del tipo di quadro clinico. Questi dispositivi agiscono come attivatori stimolando la crescita mandibolare, fornendo ai denti anteriori forze depressive e, contemporaneamente, incoraggiando gli elementi posteriori a erompere nella loro posizione verticale ottimale [1,2]. È necessario, però, intervenire nel momento in cui stanno erompendo gli elementi dentari, prima che le fibre parodontali stabilizzino il definitivo livello verticale degli elementi posteriori [3–5]. Tali dispositivi trovano indicazione in età precoce nel trattamento di overbite di vario grado, overjet fino a 10 mm, affollamento degli incisivi inferiori, eruzione linguale o rotazioni degli incisivi permanenti dell’arcata sia superiore sia inferiore, diastemi interincisivi, intercettamento di malocclusioni di seconda classe, intercettamento di abitudini viziate e alcuni casi di cross bite dentale [6].

Materiali e metodi L’OCCLUS-o-GUIDE® serie H è un dispositivo elastodontico preformato costruito secondo un morso di costruzione di 5 mm oltre il rapporto di testa a testa e con nicchie specifiche per gli elementi dentali con l’obiettivo di guidarne l’eruzione secondo una forma d’arcata ideale. Il dispositivo di questa serie determina un avanzamento della mandibola di 5 mm e trova indicazione specifica per i casi di dentizione mista in presenza di un grave overjet [7–9]. La scelta avviene attraverso l’utilizzo di uno specifico misuratore. Su tale misuratore sono riportate la scala per l’arcata superiore e quella per l’arcata inferiore. Se si usa la scala per l’arcata superiore la misurazione viene effettuata dalle pareti distali dei 2 incisivi superiori laterali mantenendo il misuratore adeso alla parete vestibolare degli incisivi. Lo stesso procedimento si ripete a carico dell’arcata inferiore. Secondo Bergersen e Manzini [5], è possibile scegliere il dispositivo misurando soltanto una delle due arcate, solitamente la più espansa e allineata. Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti 136

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nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo studio.

Caso clinico L.G., paziente di sesso femminile, asiatica, di anni 10, è giunta alla nostra osservazione per essere sottoposta a trattamento ortognatodontico. Dall’anamnesi familiare è emersa una predisposizione alla seconda classe scheletrica, mentre da quella fisiologica, patologica remota e patologica prossima non è stato rilevato alcun tipo di abitudine viziata, di patologia sistemica o disordine temporomandibolare. Dall’esame obiettivo extraorale in visione frontale (fig. 1a) non sono state evidenziate asimmetrie; in visione laterale (fig. 1b), invece, si evidenziano caratteristiche somatiche di seconda classe scheletrica e con riduzione della dimensione verticale del terzo inferiore del viso. Durante l’esame obiettivo intraorale emerge un notevole aumento di overjet e overbite con rapporti di seconda classe molare e canina a destra e a sinistra e affollamento di media entità a livello dell’arcata inferiore con contrazione laterale di entrambe le arcate (fig. 1c-i). Dall’ortopantomografia non si evidenziano anomalie di numero, forma e dimensioni degli elementi dentari. La teleradiografia del cranio in proiezione latero-laterale sulla quale è stato eseguito il tracciato cefalometrico secondo la Scuola di Milano ha evidenziato una seconda classe scheletrica e deep bite scheletrico. Dalla teleradiografia del cranio in proiezione postero-anteriore si evidenzia una buona simmetria mandibolare, assenza di condizioni patologiche a carico delle vie aeree superiori e un rapporto trasversale congruo tra arcata superiore e inferiore da non rendere necessaria un’espansione rapida palatale prima di procedere con il trattamento con il dispositivo elastodontico. La radiografia del polso evidenzia la comparsa dell’osso sesamoide, che circoscrive il soggetto in crescita nel quarto periodo, secondo la valutazione auxologica della Scuola di Milano, che corrisponde al picco di crescita puberale.

Apparecchiature elastodontiche

Fig. 1a

Fig. 1

Fig. 1b

(a-i) Extraorali e intraorali pretrattamento.

FIG. 1C

Fig. 1f

Fig. 1h

Fig. 1e

Fig. 1d

Fig. 1g

Fig. 1i

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E. Grillo et al.

Sulla base di tali considerazioni si è deciso di procedere con l’applicazione del dispositivo elastodontico chiedendo una collaborazione di 4 ore durante l’arco della giornata e tutta la notte con un inizio graduale (fig. 2). È stata scelta la misura 6H, nonostante le misure fossero 5,5 per l’arcata superiore e 5 per quella inferiore, per permettere l’espansione delle arcate e una risoluzione dell’affollamento presente nell’arcata inferiore. Già dopo circa sei mesi dalla consegna del dispositivo, abbiamo iniziato a osservare miglioramenti dal punto di vista sia scheletrico sia dentale. Il dispositivo elastodontico esercita pressioni costanti a carico degli elementi dentali disallineati e, grazie al set-up ideale presente al suo interno, è in grado di allinearli secondo una forma d’arcata ideale. Il trattamento è stato continuato per 20 mesi e la paziente ha collaborato in maniera tale da permettere la finalizzazione ortodontica con il dispositivo elastodontico individualizzato anziché procedere con il multibandaggio di entrambe le arcate. Fig. 2

Fig. 2 Apparecchiatura elastodontica in situ.

Fig. 3 (a-b) Teleradiografie latero-laterale e postero-anteriore.

Fig. 3a

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Fig. 3b

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È stata eseguita, come controllo radiografico a fine trattamento, una TC 3D per valutare l’incremento della crescita mandibolare ed effettuare un confronto con gli esami radiografici precedenti (fig. 3a-b). Dallo studio cefalometrico condotto su tale esame è emersa la diminuzione dell’angolo ANB e la correzione del deep bite scheletrico, con una notevole correzione della proinclinazione degli elementi dentari anteriori. Le fotografie intra- ed extraorali eseguite alla fi ne del trattamento hanno confermato l’avvenuta correzione (fig. 4a-i).

Discussione Il consiglio di Bergersen e Manzini [5] è di utilizzare il dispositivo preso in esame dopo un’iniziale correzione di overjet e overbite con il dispositivo serie G o N. Abbiamo usato tale dispositivo come apparecchiatura ortopedica e ne abbiamo notato l’efficacia, ma effettivamente prima di utilizzare la serie H è consigliabile sfruttare la capacità correttiva della serie G, perché la protrusione estrema causa discomfort nel paziente e pertanto non è indicata in soggetti non perfettamente collaboranti. Nel caso di L.G. abbiamo riscontrato una correzione ortopedica e dentale molto rilevante da non rendere fondamentale l’applicazione del multibandaggio superiore e inferiore per la finalizzazione ortodontica. È stato consegnato come rifinitura della posizione dell’elemento 13 un altro dispositivo elastodontico

Apparecchiature elastodontiche

Fig. 4a

Fig. 4b

Fig. 4 (a-i) Extraorali e intraorali post-trattamento.

Fig. 4c

Fig. 4f

Fig. 4h

Fig. 4d

Fig. 4e

Fig. 4g

Fig. 4i

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E. Grillo et al.

tipo positioner con set-up personalizzato solo dei settori frontali superiore e inferiore, che sta permettendo la risoluzione del malposizionamento del singolo elemento dentale.

Bibliografia 1. Bergersen EO. A Longitudinal study of anterior vertical overbite from eight to twenty years of age. Angle Ortho 1988;58:237-56. 2. Bergersen EO. Preventive and interceptive orthodontics in

Conclusioni

the mixed dentition with the myofunctional eruption guidance appliance: correction of crowding, spacing, rotations,

Il trattamento con il dispositivo elastodontico ha permesso di ottenere la correzione del caso clinico descritto. Dal punto di vista scheletrico si è ottenuto il risultato atteso, con il raggiungimento della prima classe scheletrica e un notevole miglioramento estetico e funzionale della paziente. Il dispositivo pare un’efficace soluzione terapeutica per soggetti in crescita con malocclusioni di seconda classe e deep bite.

crossbites and TMJ. J Pedodon 1988;12:386-414. 3. Bergersen EO. Preventative eruption guidance in the 5- to 7-year old. J Clin Ortho 1995;29:382-95. 4. Bergersen EO. The preformed orthodontic positioner and eruption guidance appliance. Chicago: Northwestern University; 1981. 5. Bergersen EO, Manzini P. L’utilizzo dei dispositivi NiteGuide e OCCLUS-o-GUIDE in terapia ortodontica preventiva e intercettiva. Torino: Edizioni Utet; 2005. 6. Farronato GP, Bruno E, Calderini A, Giovannoni R. Posizionatore: nota I. Tecnica di costruzione e suo

Conflitto di interessi

significato clinico. Odontoiatria oggi 1988;V(1). 7. Farronato GP, Bruno E, Calderini A, Giovannoni R.

Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di interessi.

Posizionatore: nota II. Casistica clinica. Odontoiatria oggi 1988;V(2). 8. Frassanito P, Paini L, Alicino C, Farronato D. Proposta di una nuova classificazione diagnostica delle disgnazie.

Finanziamento allo studio

Mondo Ortod 2003;2:115-21. 9. Farronato GP, Paini L, Alicino C, Maspero C, Esposito L,

Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti per il presente studio.

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Guastalla MG, et al. Attuali orientamenti in ortognatodonzia. Il Dentista Moderno 2003:23-42.