Caso clinico
Ricevuto il:
Riabilitazione dell’arcata superiore con protesi parziale rimovibile e sistemi di ritenzione adesivi: un caso clinico
24 maggio 2011 Accettato il: 8 ottobre 2011
Rehabilitation of the upper jaw with a removable prosthesis and an adhesive retentive system: a case report
Disponibile online: 15 febbraio 2012
N. Mobilioa,*, S. Catapanob a
Professore a contratto, Cattedra di Protesi Dentaria, Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università di Ferrara b Professore Associato, Cattedra di Protesi Dentaria, Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università di Ferrara
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Riassunto Obiettivi: Presentare la riabilitazione per mezzo di una protesi combinata con attacchi adesivi di una paziente, portatrice di una protesi parziale rimovibile superiore, che desiderava una protesi più estetica. Materiali e metodi: Si è proceduto alla preparazione delle superfici palatali dei denti e alla presa dell’impronta. È stato realizzato uno splintaggio fuso con attacchi che è stato poi reimprontato. Si sono registrati i rapporti intermascellari. Dopo la prova montaggio e l’impronta delle selle edentule, la protesi è stata finalizzata. Risultati e conclusioni: Il controllo a 16 mesi ha mostrato il successo della riabilitazione. L’impiego di attacchi adesivi come ritenzione di una protesi parziale rimovibile può essere un’opzione terapeutica in casi clinici in cui la riduzione dei costi biologici ed economici è di primaria importanza.
(N. Mobilio)
© 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
Parole chiave: Riabilitazione protesica Attacchi adesivi Protesi fissa adesiva Protesi combinata Arcata mascellare
Key words: Prosthetic rehabilitation Resin-bonded attachments Resin-bonded prosthesis Partial removable dental prosthesis Upper jaw
*Autore di riferimento:
1827-2452/$ - see front matter © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2011.10.001
Abstract Aims: To present a case in which a removable partial prosthesis with resin-bonded attachments was used to replace an existing partial prosthesis that was esthetically unacceptable to the patient. Materials and methods: The palatal surfaces of the upper teeth were prepared and an impression was taken. A framework with attachments was created and an impression was taken to create the removable prosthesis. Maxillo-mandibular relationships were assessed, and an impression of the edentulous ridges was taken. Results and conclusion: The 16-month followup visit revealed successful rehabilitation. The use of resin-bonded attachments to retain a removable partial prosthesis is a viable option when reduction of biological and economic costs is an issue. © 2011 Elsevier Srl. All rights reserved.
ITALIAN ORAL SURGERY 2012;11(5)(S1):S255-S259 |
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N. Mobilio et al.
CLINICAL IMPLICATIONS L’uso di attacchi adesivi in protesi parziale rimovibile permette di ridurre i costi biologici ed economici per il paziente. Per il successo clinico è necessario prestare attenzione alla preparazione dei pilastri, alla scelta degli attacchi, all’impronta delle selle e alla cementazione adesiva. The use of resin-bonded attachments in a removable partial prosthesis reduces costs for the patient (biological and economic). The clinical outcome depends on proper preparation of teeth, type of attachments used, accurate impression of the edentulous ridges, and the adhesive luting.
Introduzione La protesi rimovibile con attacchi di precisione su corone trova indicazione in caso di elevate esigenze estetiche e nei casi in cui sia richiesta anche la protesizzazione degli elementi pilastro [1]. In alternativa, è possibile realizzare attacchi adesivi, una soluzione più semplice che permette di ridurre i costi di realizzazione [2–4]. Si stima che la percentuale di sopravvivenza della protesi cementata adesivamente sia intorno all’88% dopo 5 anni [5], inferiore quindi rispetto a quella della protesi fissa tradizionale, stimata intorno al 94% [6]. A fronte di una prognosi peggiore nel lungo periodo, la protesi adesiva può tuttavia vantare un approccio più conservativo dal punto di vista biologico e un costo economico più basso. Può quindi essere un’opzione terapeutica in alcuni casi clinici. Scopo del presente articolo è presentare un caso clinico di riabilitazione dell’arcata superiore per mezzo di una protesi combinata con la parte fissa costituita da uno splintaggio fuso con attacchi.
All’esame clinico, la paziente presentava un’edentulia parziale superiore e totale inferiore. Gli elementi presenti in arcata (da 1.1 a 2.3) presentavano un ridotto supporto parodontale e una mobilità di grado I, anche se in condizioni parodontalmente stabili (assenza di infiammazione e profondità di sondaggio <4 mm). La paziente portava una protesi parziale superiore in resina con ganci e una protesi totale inferiore (fig. 1). Le opzioni terapeutiche prese in considerazione per sostituire la protesi superiore sono state: (a) implanto-protesi; (b) protesi combinata con corone e attacchi; (c) estrazione degli elementi residui e protesi totale. Dopo l’esclusione dell’opzione implantare (sia per motivi economici sia perché la paziente non desiderava sottoporsi a interventi chirurgici), anche la protesi totale è stata esclusa perché la paziente desiderava non estrarre i propri denti. Una protesi combinata avrebbe garantito maggiori stabilità e risultato estetico rispetto alla situazione iniziale, ma con costi biologici ed economici notevoli, affidandosi peraltro a elementi dentari con ridotto
Materiali e metodi Fig. 1 Caso clinico iniziale.
Descrizione del caso La paziente M.T., 62 anni, si è presentata presso il reparto di Protesi Dentaria della Sezione di Odontoiatria dell’Università di Ferrara con la richiesta di sostituire la protesi parziale rimovibile superiore con una protesi più stabile ed esteticamente accettabile. Specificamente, la paziente desiderava eliminare i ganci di ritenzione della protesi.
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Fig. 1
Riabilitazione con protesi parziale rimovibile su attacchi adesivi
supporto parodontale. D’accordo con la paziente si è optato per una protesi combinata ritenuta da uno splintaggio con attacchi cementato adesivamente alle superfici palatali degli elementi residui. Dopo aver ottenuto il consenso informato da parte della paziente, si è iniziato il trattamento.
Trattamento Si è proceduto alla preparazione delle superfici palatali dei denti. La preparazione è stata uguale per tutti gli elementi: un chamfer minimo nello spessore dello smalto a livello delle creste marginali, dei cingoli e del terzo incisale (fig. 2). È stata presa un’impronta con un polivinilsilossano (Heraeus Flexitime®) su un portaimpronta individuale. Sul modello ricavato dall’impronta è stato realizzato lo splintaggio fuso con attacchi. La prova clinica ha mostrato un perfetto adattamento della struttura (fig. 3). È stata presa a questo punto un’impronta con la struttura in posizione per realizzare la parte rimovibile. Nella successiva prova clinica si sono anche registrati i rapporti intermascellari orizzontali e verticali (fig. 4).
Fig. 2
Durante la prova del montaggio in cera degli elementi dentari si è inoltre eseguita l’impronta mucostatica delle selle edentule, che è stata poi sviluppata con il metodo dell’altered cast. Dopo la finalizzazione, la protesi è stata consegnata. La cementazione dello splintaggio è stata eseguita sotto diga, dopo aver forato le ritenzioni e sabbiato l’intera superficie interna, con un cemento composito duale (Kuraray Panavia F). Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo studio.
Risultati e discussione Il controllo a 16 mesi ha mostrato il mantenimento dell’adesione dello splintaggio, con soddisfazione della paziente (figg. 5–8). Nel caso clinico presentato il “chief complaint” della paziente era sostanzialmente di eliminare i ganci della protesi
Fig. 4
Fig. 2 Preparazione delle superfici palatali dei denti pilastro.
Fig. 3 Prova clinica della fusione.
Fig. 4 Fig. 3
Fig. 5
Registrazione dei rapporti intermascellari.
Fig. 5 Controllo clinico a 16 mesi: visione frontale dei denti pilastro con la fusione cementata.
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Fig. 6
Fig. 6
Fig. 8
Controllo clinico a 16 mesi: visione palatale dei denti pilastro con la fusione cementata.
Fig. 7 Controllo clinico a 16 mesi: visione frontale della riabilitazione.
Fig. 8
Fig. 7
Controllo clinico a 16 mesi: visione extraorale.
esistente, senza estrarre gli elementi dentari residui e senza ricorrere a soluzioni più complesse come protesi a supporto implantare. L’unica soluzione possibile era quindi la protesi combinata, che però avrebbe previsto alti costi biologici ed economici. Inoltre, gli elementi dentari residui avevano un supporto parodontale ridotto e la perdita di un solo elemento dentario avrebbe compromesso l’intera riabilitazione. Si è optato quindi per una soluzione più semplice. Lo splintaggio fuso ha consentito di utilizzare degli attacchi per la ritenzione della protesi scheletrata, conferendo stabilità alla protesi, eliminando i ganci e riducendo inoltre la mobilità dei denti residui. Nella realizzazione di una protesi combinata con la parte fissa di tipo adesivo, il successo a lungo termine dipende direttamente dall’esecuzione attenta di alcuni passaggi clinici. Innanzitutto, è necessaria una preparazione adeguata degli elementi dentari: essa garantisce stabilità alla struttura durante le fasi cliniche di impronta e cementazione, oltre che una migliore distribuzione dei carichi durante la funzione.
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Anche la scelta degli attacchi influenza il risultato: non essendo troppo rigidi, permettono il disimpegno funzionale, necessario in presenza di selle libere distali (I classe di Kennedy). A causa infatti della fisiologica resilienza della mucosa, i mezzi di ritenzione della protesi devono prevedere quella tolleranza atta a compensare l’affondamento della protesi nella mucosa durante i carichi funzionali. L’impronta/ribasatura delle selle libere durante la prova montaggio è un altro aspetto essenziale. Solo l’impronta mucostatica delle selle e il successivo altered cast garantiscono l’intimo contatto tra la mucosa e la resina della protesi. Questa precisione garantisce la stabilità del manufatto protesico durante la funzione e fa sì che la funzione degli attacchi sia meramente ritentiva. Un sovraccarico a livello degli attacchi, dovuto a una protesi non indipendentemente stabile, si trasferirebbe direttamente al cemento, provocando la decementazione. La cementazione è un’altra fase cruciale. È opportuno forare e sabbiare la superficie interna
Riabilitazione con protesi parziale rimovibile su attacchi adesivi
dello splintaggio per aumentare rispettivamente macro- e micro-ritenzione, così come cementare sotto diga per garantire la migliore adesione ai tessuti dentali. Se correttamente eseguita, la cementazione garantisce il successo a lungo termine della riabilitazione.
Finanziamento allo studio Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti istituzionali per il presente studio.
Bibliografia
Conclusioni
1. Preti G. Riabilitazione protesica. Torino: UTET; 2003. 2. Marinello MC. Attacchi extracoronali in protesi
Nei casi in cui l’estetica sia tra le esigenze del paziente, l’impiego di attacchi adesivi come ritenzione per una protesi parziale rimovibile è un’opzione affidabile che permette di ridurre i costi biologici ed economici della riabilitazione.
parziale rimovibile. In: Preti G, Pera P, editors. La protesi parziale rimovibile. Padova: Piccin; 1991. p. 481520. 3. Leupold RJ, Faraone KL. Etched castings as an adjunct to mouth preparation for removable partial dentures. J Prosthet Dent 1985;53:655-8. 4. Marinello CP, Schärer P, Meyenberg K. Resin-bonded
Ringraziamenti
etched castings with extracoronal attachments for removable partial dentures. J Prosthet Dent 1991;
Gli autori desiderano ringraziare l’odt. Davide Nadalini, v. Stalingrado 101/A, Bologna, e l’odt. Lorenzo Giberti, Orisline, v. F. Bolognese 23, Bologna, per l’esecuzione delle fasi tecniche nella riabilitazione protesica presentata.
66:52-5. 5. Pjetursson BE, Tan WC, Tan K, Brägger U, Zwahlen M, Lang NP. A systematic review of the survival and complication rates of resin-bonded bridges after an observation period of at least 5 years. Clin Oral Implants Res 2008;19:131-41. 6. Pjetursson BE, Brägger U, Lang NP, Zwahlen M.
Conflitto di interessi
Comparison of survival and complication rates of toothsupported fixed dental prostheses (FDPS) and implant-
Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di interessi.
supported FDPS and single crowns (SCS). Clin Oral Implants Res 2007;18:97-113.
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