Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

dossier PREVENZIONE Ricevuto il 18 febbraio 2011 Accettato il 15 marzo 2011 Disponibile online 31 maggio 2011 Prevenzione della carie: strategie ba...

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dossier

PREVENZIONE

Ricevuto il 18 febbraio 2011 Accettato il 15 marzo 2011 Disponibile online 31 maggio 2011

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza Caries prevention: evidence-based strategies S. Mastroberardinoa,*, M.G. Cagettia, G. Campusb, L. Strohmengera  degli Studi di Milano, Clinica Odontoiatrica, AO San Paolo Universita  degli Studi di Sassari, Istituto di Clinica Odontoiatrica Universita  degli Studi di Milano, Centro di Collaborazione dell’Organizzazione Universita  per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunita . Mondiale della Sanita

a

*Autore di riferimento Stefano Mastroberardino stefano.mastroberardino @hotmail.it

b

Riassunto Obiettivi. Fare il punto sulle principali procedure a oggi riconosciute efficaci nel prevenire la patologia cariosa o nel contrastarne le prime fasi. Materiali e metodi. E stata effettuata una ricerca bibliografica sull’argomento utilizzando i database Pubmed, MedLine e la Cochrane Library. Risultati. Attualmente i cardini della prevenzione della patologia cariosa sono rappresentati dal controllo alimentare, dalla sigillatura dei solchi dei molari permanenti e dalla fluoroprofilassi. Conclusioni. Per prevenire efficacemente la carie e necessaria la collaborazione fra paziente e odontoiatra: il primo dovra assumere uno stile di vita consono e corrette abitudini igienico-alimentari, il secondo dovra attuare protocolli preventivi “evidence based” personalizzati in base all’effettivo rischio di contrarre la carie di ciascun paziente.

Abstract Objectives. To review the main procedures currently considered to be effective for preventing caries or inhibiting their early phases of development. Materials and methods. We conducted a review of the literature indexed in the PubMed/MedLine databases and in the Cochrane Library. Results. The main strategies used to prevent caries today are based on dietary control, application of dental sealants to the sulci of the permanent molars, and prophylactic fluoride therapy. Conclusions. Modern strategies to prevent tooth decay imply collaboration between patient and dentist. The former is required to make life-style modifications and adopt good habits regarding nutrition and hygiene; the latter implements preventive evidence-based strategies tailored to the caries risk status of each patient.

Parole chiave: * Alimentazione * Carie da biberon * Fluoroprofilassi * Rischio di carie * Sigillanti

Key words: * Diet * Baby bottle syndrome * Fluoride * Caries risk * Sealants

1. Introduzione  L’importanza della prevenzione in tutti i settori della medicina e  stata a ben nota, ma in ambito odontoiatrico questa branca e

pertanto poter evitare che la malattia si manifesti, o avere la  di intervenire con terapie semplici e poco invasive possibilita  un’opportunita  che nell’era negli stadi iniziali della malattia, e  non essere colta. della “evidence based-dentistry” non puo

e  ancor lungo la “Cenerentola” della pratica professionale. Cio  inspiegabile quando si pensa che la lesione cavitaria, indotta piu

Nonostante negli ultimi decenni siano stati compiuti passi da

dalla patologia cariosa, prevede esclusivamente la terapia chi-

fessionisti della salute, permangono preconcetti che li inducono

rurgica e non permette la restitutio ad integrum del tessuto  per sempre”, perso. Si potrebbe affermare che “una carie e

a non prestare le dovute attenzioni alle problematiche del cavo

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gigante in ambito preventivo, fra i genitori, ma anche fra i pro-

orale, ritenute assai meno rilevanti rispetto a quelle che 0011-8524/5 - see front matter Ó 2011 Elsevier Srl. Tutti i dirtti riservati. doi: 10.1016/j.cadmos.2011.03.006

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

riguardano la salute generale. I genitori, per esempio, possono

 delle prestazioni preventive, oltre che nella ricerca della qualita

non ritenere importante un dente deciduo cariato o il pediatra  non considerare un suo compito l’ispezione del cavo orale. puo

offerte.

Analogamente, molti odontoiatri pensano ancora che un dente

una famiglia una spesa finalizzata alla terapia del “buco nel  durante la dente”, indispensabile per evitare dolore e difficolta  convincere i genitori a un esborso per masticazione, anziche

deciduo cariato possa non essere curato.  infantile, produce Un cavo orale non sano, soprattutto in eta  conseguenze che si traducono in infezioni, dolore, difficolta

 assai piu  facile far accettare a Bisogna, poi, ammettere che e

prestazioni che agiscono su un problema che “non si vede”. Il

nell’alimentazione e nell’articolazione del linguaggio, oltre che . notevoli oneri economici per le famiglie e la collettivita

compito di illustrare e motivare l’intervento proposto viene la del singolo professionista, il quale deve sciato alle capacita

L’ultima indagine epidemiologica condotta in Italia ha registrato

puntare sul risparmio biologico che si ottiene preservando la

una prevalenza della patologia cariosa del 21,6% nei bambini di  pari a 4 anni e del 43,1% in quelli di 12 anni [1,2]. Tali eta

salute dei denti, oltre che su quello economico per terapie

considerazioni rendono ragione del fatto che la carie sia, ancora  diffusa tra i bambini del mondo oggi, la malattia cronica piu

che, molto probabilmente, non verranno eseguite.  assai cambiato negli ultimi L’approccio clinico alla carie e decenni. Il progresso scientifico nell’ambito della cariologia,

occidentale. Le recenti linee guida nazionali per la promozione  della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in eta

dei nuovi sistemi di diagnosi e dei materiali a uso odontoiatrico

evolutiva, pubblicate nel 2008 dal Ministero della Salute, sugge-

cariosa. Le terapie mininvasive in ambito preventivo rappresen-

riscono, infatti, di considerare l’intera popolazione infantile

tano, o dovrebbero rappresentare, una parte fondamentale della

italiana a rischio di carie [3].  evidente, quindi, come sia necessario che tutti i professionisti E

routine clinica dell’odontoiatra, in particolare di coloro che hanno

coinvolti nel mantenimento della salute orale si impegnino

La “malattia carie”, come noto, riconosce un’eziologia infettiva

nell’istruzione e sensibilizzazione del paziente alle tematiche

multifattoriale; nella fig. 1 sono riportarti i fattori che la causano e

hanno profondamente modificato il management della malattia

deciso di occuparsi della salute orale di piccoli e giovani pazienti.

[(Fig._1)TD$IG]Fig. 1 Fig. 1 Fattori che contribuiscono a elevare il rischio di carie

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che, quindi, possono condurre alla sua manifestazione clinica: “il buco nel dente”.

nell’immaginario collettivo, tipicamente zuccherati. Il paziente  non essere un consumatore abituale di tali prodotti e, a puo

di facile e immediata consultazione per il clinico che intenda fare

 questo punto, decade ogni ambizione educativa. In realta  l’odontoiatra dovrebbe spiegare che il fattore alimentare piu

il punto sulle procedure preventive a oggi riconosciute efficaci

 costituito dal numero di importante per lo sviluppo di carie e

nel prevenire la patologia cariosa o nel contrastarne le prime fasi.  resa maggiormente La consultazione, da parte del lettore, e

assunzioni giornaliere di qualsiasi cibo contenente carboidrati

Il presente dossier vuole rappresentare uno strumento pratico,

semplici.

fruibile grazie alla presenza di tabelle riassuntive e immagini

, Un buon odontoiatra dovrebbe sottolineare la pericolosita

che descrivono minuziosamente l’applicazione delle procedure preventive.

sotto questo aspetto, di succhi di frutta e soft drink. Il con stato collegato sia all’obesita  infantile sia sumo di tali prodotti e

 stato realizGli autori dichiarano che lo studio presentato e

allo sviluppo di carie [6]. La loro assunzione da parte di bam in forte bini e teenager, oltre che nella popolazione adulta, e

zato in accordo con gli standard etici stabiliti nella  stato Dichiarazione di Helsinki, e che il consenso informato e

aumento.

ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento

Una lattina di una bevanda a base di cola, per esempio,  di 35 g di zuccheri. Come contiene in media 140 kcal e piu

allo studio.

detto, l’assunzione di zuccheri semplici (mono e disaccaridi) rappresenta un fattore critico nello sviluppo di carie. Il rischio  maggiore se tali zuccheri sono consumati con alta free

2. L’importanza di una corretta alimentazione

quenza e sono in una forma che venga facilmente distribuita in tutto il cavo orale, come i liquidi, o rimanga in bocca per tempi lunghi, come i cibi molli e appiccicosi (per esempio,

Nei Paesi a elevato reddito la forma di malnutrizione che si  l’eccesso di alimentazione,  frequentemente e riscontra piu

merendine preconfezionate). Se un cibo o una bevanda ven-

specie di cibi ricchi di grassi e di carboidrati raffinati. Un’alimentazione con queste caratteristiche ha importanti

della giornata, i sistemi di difesa umani, primo fra tutti la  di saliva con i sistemi tampone, non hanno la possibilita

ripercussioni sia sulla salute generale sia su quella orale; il  in eta  pediatrica sono in forte aumento, sovrappeso e l’obesita

controllare l’omeostasi del sistema (demineralizzazione e  l’avvio remineralizzazione) portando al disequilibrio che dara

gono sgranocchiati o sorseggiati ripetutamente nell’arco

in Italia come nei restanti Paesi europei, e tali condizioni costi-

al processo carioso [7].

tuiscono un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari, endocrine e problemi di salute mentale [4].

Anche se gli alimenti ricchi di amido, carboidrato complesso, , le miscele di macinato presentano una minore cariogenicita

La dieta, inoltre, ha forti ripercussioni sulla salute orale e in

(amido trattato termicamente e saccarosio), come patatine o

particolare dentale, potendo concorrere alla patogenesi di

chips di mais, dovrebbero essere considerate alimenti poten-

varie forme morbose quali displasie, carie ed erosioni da acidi

zialmente cariogeni, quindi da sconsigliare ai consumatori

[5].

abituali.

Appare evidente, quindi, come una corretta consulenza nutri-

Da sottolineare il rischio che deriva dall’abitudine di sommini-

zionale debba far parte anche dell’opera di educazione sanitaria

strare o consumare latte, anche addizionato di zucchero o miele,

dell’odontoiatra, diretta al bambino, ma soprattutto ai suoi

specie prima di coricarsi o durante le ore notturne; il latte, con essere fermentato dai batteri cariogeni, tenente lattosio, puo

genitori. Quando il paziente domanda all’odontoiatra per quale motivo  l’eccessivo  frequente e si sia cariato un dente, la risposta piu

pertanto il suo utilizzo dovrebbe essere sconsigliato nelle ore

consumo di zuccheri. Anche se non si tratta di una risposta , invece, estremamente fuorviante, in quanto il errata, e

un’accurata detersione del cavo orale. Anche un uso protratto,

“discorso preventivo” tra il paziente e il professionista si fossi-

dovrebbe essere sconsigliato soprattutto se ripetuto durante le

lizza sullo zucchero e, quindi, su caramelle e cioccolatini, cibi,

ore notturne [8].

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notturne dopo l’eruzione dentaria o essere sempre seguito da in genere oltre i 6 mesi di vita del bambino, del latte materno

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3. Carie da biberon o “baby bottle syndrome” La carie da biberon, cosı come viene spesso familiarmente  una patologia caratterizzata da lesioni cachiamata in Italia, e

dolore impedendo al bambino di alimentarsi e di riposare nelle ore notturne.  complessa sia dal punto di La terapia di questa forma di carie e  delle lesioni, sia dal punto soggetvista oggettivo, per la gravita  del paziente che ne e  affetto. La tivo, per la giovanissima eta

riose multiple a rapida evoluzione e diffusione che interessano la  prescolare. La malattia ha un dentatura decidua di bambini in eta

prevenzione o l’intervento mininvasivo precoce rappresentano

 durante il esordio piuttosto precoce, potendo presentarsi gia  dei primo anno di vita, e un’evoluzione che, secondo la gravita

difficile da trattare. La prevenzione deve mirare a informare ed

 arrivare al suo culmine prima fattori di rischio presenti, puo

fluoroprofilassi e all’attuazione di manovre quotidiane di igiene

ancora che tutti gli elementi dentari decidui siano erotti.  multifattoriale, fattore determinante e  Anche se la sua eziologia e

orale.

la frequente assunzione di bevande zuccherate attraverso il  biberon, specie nelle ore notturne, quando il flusso salivare e

di conseguenza le armi vincenti per una patologia estremamente educare i genitori a corrette norme alimentari, a un’adeguata

 di In genere, questo ruolo educativo e di sensibilizzazione e  lui, infatti, l’interlocutore privilegiato pertinenza del pediatra. E

ridotto [9].

che interagisce con il piccolo paziente e la sua famiglia fin dalla  sempre il pediatra che deve inviare il piu  precocenascita. Ed e

In uno studio del 1992, Eronat et al. [10] hanno riscontrato una

mente possibile all’odontoiatra infantile il bambino, qualora si

significativa differenza nelle abitudini dietetiche in termini di con-

manifestino i primi segni della malattia. L’intervento dell’odon mirare a rinforzare i consigli gia  forniti dal pediatra, toiatra dovra

sumo di zuccheri fra un gruppo di bambini “caries free” e un dagine del 2005, le variabili maggiormente riscontrate in soggetti

 arrestare la progressione della patologia ma soprattutto dovra  ottenendo una remineralizzazione delle lesioni iniziali. L’arma piu

affetti dalla patologia sono state il consumo di bevande dolci e

efficace resta ancora oggi l’applicazione topica di fluoro sullo

l’uso del biberon durante il riposo notturno [1].

smalto decalcificato.

gruppo di bambini che ne erano affetti. Anche in Italia, in un’in-

 Oltre all’aspetto alimentare, fra i principali fattori di rischio e possibile annoverare: *

la scarsa igiene orale;

*

l’elevata concentrazione nella saliva materna di batteri

4. La sigillatura dei solchi

*

Tra i cardini delle prevenzione della carie, un ruolo fondamentale  ricoperto dalla sigillatura dei solchi e delle fossette. Tale metoe

in cui gli streptococchi del gruppo mutans rappresentano il

 esente da critiche da parte di alcuni profesdica, tuttavia, non e  riconosciuta in sionisti, nonostante la sua indiscussa utilita

principale agente eziologico. La flora cariogena viene acquisita

ambito scientifico. Molti clinici ritengono, infatti, che tale pratica

dal bambino attraverso la trasmissione di tipo verticale da madre

sia dannosa per l’elemento dentario, in quanto favorirebbe la

a figlio, pertanto una madre in condizioni orali non ottimali e che

formazione di lesioni cariose al di sotto del materiale utilizzato per

presenti un’elevata concentrazione di batteri cariogeni nella  elevate probabilita  di trasmettere precocemente e saliva avra

la sigillatura. Altri ritengono che l’applicazione del sigillante crei

massivamente l’infezione alla prole [11].

mente vantaggiosa.

Dal punto di vista clinico la patologia ha un andamento molto caratteristico: esordisce manifestando decalcificazioni dello

Ovviamente queste obiezioni non trovano seguito tra la maggior parte degli odontoiatri e degli igienisti dentali, cosı come non

smalto delle superfici vestibolari e palatine degli incisivi superiori

esistono pubblicazioni che non dimostrino i benefici di tale pra-

per vicinanza delle stesse con il ciuccio del biberon; le lesioni si estendono poi rapidamente a tutta la superficie dentale assu-

tica. Al contrario, la sigillatura dei solchi e delle fossette degli  rivelata un efficace approccio preventivo elementi dentari si e

mendo un aspetto di erosione giallo-marrone. Sono frequente-

[12–17], soprattutto se considerata come parte integrante di un

mente presenti ascessi e fistole che spesso provocano intenso

programma globale di prevenzione della carie.

cariogeni; le modeste condizioni socioeconomiche della famiglia.  caratterizzata da una flora orale specifica, La carie da biberon e

inevitabilmente interferenze occlusali o che non sia economica-

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Anche tra alcuni operatori che guardano favorevolmente a

carboidrati semplici, come quella ricoperta dal sigillante, non si

questa metodica preventiva, tuttavia, possono originarsi dubbi

possa sviluppare una lesione cariosa. Nell’ambito delle perio-

legati alla valutazione del soggetto da sottoporre alla sigillatura o

diche visite di controllo semestrali/annuali, l’odontoiatra dov del sigillante rebbe, quindi, valutare attentamente l’integrita

connessi alla procedura di applicazione. Risulta, infatti, fondamentale stimare accuratamente il rischio di carie, cosı come l’anatomia dei solchi degli elementi per evitare l’overtreatment.

attraverso l’analisi visiva e tattile con una sonda. Qualora verifichi  necessariamente che una sua porzione sia andata persa, dovra

Una morfologia dei solchi e delle fossette complessa influisce in

reintegrarla ripetendo la procedura applicativa [13,14,18,21].

maniera determinante sul rischio di carie del singolo elemento, in

In tali occasioni l’operatore potrebbe porsi il dubbio se rimuovere

quanto favorisce l’accumulo di placca e impedisce un’adeguata

il materiale rimasto con una fresa per poi reintegrare totalmente

igiene e un’efficace autodetersione [18,19]. Se poi si considera

la sigillatura. La procedura ideale consiste, tuttavia, nel valutare  dello smalto in corrispondenza della porzione di sigill’integrita

che la maturazione post-eruttiva dello smalto avviene nei due  facile osservare come queste anni successivi all’eruzione, e

lante andata perduta, stabilire con la sonda l’effettiva ritenzione

condizioni, associate a una microflora e a una dieta cariogena, . portino inevitabilmente a sviluppare lesioni cariose in tenera eta

del materiale rimasto e, infine, reintegrare la sigillatura.

Considerando il lato meramente economico di tale pratica, la  del letteratura evidenzia come sia un’importante responsabilita

maria su elementi dentari sani. Nel caso in cui non venga dia-

I sigillanti devono essere applicati come misura preventiva pri-

professionista selezionare attentamente i pazienti ad alto rischio

gnosticata una lesione cariosa in fase cavitaria e il sigillante  evolvere nei suoi stadi. venga applicato su di essa, questa potra

di carie da sottoporre alla sigillatura. Anche se i costi della sigil-

 interessato la dentina, tessuto strutUna lesione che abbia gia

latura sono totalmente sostenuti dal paziente, come avviene

turalmente complesso e vitale, pone il professionista di fronte a

quotidianamente nella pratica clinica privata, la valutazione del  deon comunque importante, seppur meno rilevante. E rischio e

un’unica valutazione operativa: quella dell’intervento conserva-

tologicamente corretto, infatti, offrire prestazioni, anche di tipo

Numerosi studi clinici, tuttavia, hanno evidenziato come, se

preventivo, solo se, dopo un’attenta valutazione clinica e un’ap-

applicati su lesioni in fase iniziale, i sigillanti siano efficaci nell’ar-

profondita intervista al paziente, siano presenti i fattori di rischio

restare l’avanzamento della lesione. La letteratura contempla,

della malattia. I sigillanti, inoltre, dovrebbero essere applicati dall’igienista dentale, figura cardine della prevenzione, cosı da

infatti, la pratica della sigillatura anche come forma di preven-

ridurre ulteriormente i costi di tale pratica [11].

lesioni cariose dello smalto (white spot) [14,17,23,24]. In questi

Dal punto di vista clinico, il successo delle sigillature dipende esclusivamente dalla ritenzione in situ a lungo termine

casi solo un attento esame clinico, anche con l’uso di sistemi  una diagnosi corretta. In caso di semingrandenti, permettera

[13,15,16,18–22]. Il sigillante fornisce una barriera fisica che

 in grado di plici demineralizzazioni dello smalto il sigillante e

impedisce alla placca batterica e alle particelle di cibo di accu-

proteggere la superficie dall’ambiente orale e, quindi, dalla pre-

mularsi nei solchi e nelle fossette, ne rende la superficie liscia e

senza di elementi che possano causare la progressione della

ne favorisce, infine, la detersione.

lesione.

Questo effetto barriera viene a mancare qualora parti della sigil-

 Un’altra discriminante importante per una sigillatura efficace e  largo rappresentata dalla scelta del materiale. I prodotti di piu

latura vengano perse a causa di una imperfetta adesione del

tivo minimamente invasivo.

zione secondaria, potendo il materiale essere applicato su

materiale allo smalto dentale o della normale usura durante i  importante processi fisiologici dell’apparato stomatognatico. E

utilizzo tra i professionisti, attualmente, sono i cementi vetroio-

sottolineare che una sigillatura parzialmente compromessa o

I vantaggi nell’uso dei cementi vetroionomerici risiedono nel fatto

incompleta rende l’elemento dentario in questione a maggior

che la procedura clinica non prevede la mordenzatura acida

rischio di carie, in quanto crea nicchie di ritenzione per la placca.

dello smalto e che questi possono essere ben gestiti dall’ope-

La falsa credenza che sotto il sigillante si possa sviluppare una  facil. E lesione cariosa origina, in parte, da questa eventualita

ratore anche in condizioni di isolamento del campo operatorio  che spesso si riscontra intervenendo non ottimali, eventualita

mente intuibile, tuttavia, come su un’interfaccia di smalto che

 e che esclude una corretta applicasu soggetti in giovane eta

non viene a contatto con l’ambiente orale, e quindi con batteri e

zione dei sigillanti a base resinosa [14,18,23]. I cementi

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nomerici e i materiali a base resinosa.

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vetroionomerici, inoltre, rilasciano fluoruri, anche se la letteratura  ancora stata in grado di valutare nel tempo la reale efficanon e

necessariamente parte di un programma di prevenzione omni-

cia preventiva di tale caratteristica [14].

tabilmente prevedere l’attenta valutazione da parte del clinico

Il punto debole dei cementi vetroionomerici risiede nella loro

del rischio di carie del soggetto e quindi dei fattori di rischio,

ritenzione: i valori fatti registrare da questi materiali, infatti, sono

l’educazione ai corretti stili di vita e, solo in ultimo, l’applicazione

nettamente inferiori a quelli dei materiali a base resinosa che

di metodiche preventive dirette.

comprensivo centrato sul paziente. Tale programma deve inevi-

richiedono la mordenzatura dello smalto. Recentemente sono stati introdotti sul mercato cementi vetroionomerici di nuova . La letteratura, in particolare generazione definiti ad alta viscosita

5. Il ruolo della fluoroprofilassi

quella riguardante l’odontoiatria conservativa, ha dimostrato che questi moderni materiali presentano un grado di adesione e ritenzione nettamente superiore rispetto ai cementi vetroiono della generazione precedente. A oggi, merici a media viscosita

 la prevenzione della carie con l’uso del La fluoroprofilassi, cioe  fluoro, e, da sempre, un argomento ampiamente dibattuto tra i clinici; le ricerche effettuate nei decenni hanno ormai fatto chia-

, solo pochi studi hanno investigato l’efficacia preventiva dei pero  nella pratica della sigilcementi vetroionomerici ad alta viscosita

rezza sull’argomento, ma tra odontoiatri, igienisti dentali e pedia-

 ipotizzabile che si possano ottenere latura dei solchi, anche se e

cetti, difficili da debellare. Tutte le opinioni infondate sul fluoro

risultati superiori rispetto a quelli di vecchia generazione.

dipendono, innanzitutto, da errori concettuali assai diffusi tra i

, I valori di ritenzione dei cementi vetroionomerici ad alta viscosita

professionisti. Occorre, quindi, in primo luogo, chiarire il signifi-

tuttavia, risultano comunque inferiori rispetto a quelli dei materiali

cato del termine fluoroprofilassi.  intesa in senso generale, non esiste quindi ne  Questa parola e  fluoroprofilassi sistemica; esistono, fluoroprofilassi topica, ne

a base resinosa, che quindi rappresentano, a oggi, il materiale di elezione per le sigillature dei solchi. I materiali a base resinosa necessitano della mordenzatura acida della superficie dentale e dell’isolamento del campo operatorio

tri ancora oggi permangono notevoli dubbi, o meglio precon-

invece, effetto topico ed effetto sistemico che, come approfon non sono mai disgiunti. diremo, in realta

venire la contaminazione da parte del fluido salivare; la proce-

Altro punto che ha contribuito a creare controversie riguardo a  la difficolta  di somministrare una dose adequesto argomento e

dura applicativa risulta, quindi, maggiormente complessa e deli sicuramente superiore e, di cata. La ritenzione in situ, tuttavia, e

 e alle necessita  del paziente. In un guata di fluoro in base all’eta , dovrebbe essere certo senso il fluoro, soprattutto in tenera eta

conseguenza, anche l’efficacia a lungo termine [13,14,18].  la procedura operativa standard per la corretta applicaBenche

 di somministraconsiderato una sostanza con diverse modalita  si zione da utilizzare con i dovuti accorgimenti; ogni modalita

zione di questo tipo di sigillanti preveda l’uso del mordenzante e

 o meno adeguata, ai fabbisogni del adatta, in maniera piu

successivamente della resina, la ricerca scientifica ha eviden-

paziente durante la crescita.  considerato fondamentale nella prevenzione della carie Il fluoro e

(con diga di gomma o rulli di cotone e aspiratore) [25] per pre-

ziato come l’utilizzo di un sistema adesivo “one-bottle” (primer + bonding) o di un semplice strato di bonding [14,15,26] tra l’appli-

 associato, ancora tra dentale, tuttavia il termine fluoroprofilassi e

cazione del mordenzante e del sigillante sembri efficace nel migliorare il successo a lungo termine del materiale. Gli studi

moltissimi professionisti, esclusivamente a gocce e compresse  percio  da somministrare nei primi anni di vita del bambino. E

presenti in letteratura dimostrano che tale procedura produce

necessario compiere uno sforzo concettuale per superare

un grado significativamente inferiore di microinfiltrazioni e una

questo errato convincimento e, in un certo senso, preparare la

maggiore ritenzione del materiale se paragonata all’applicazione del sigillante dopo sola mordenzatura con acido ortofosforico

propria mente ad accettare un concetto di fluoroprofilassi molto  ampio. piu

[14].

A questo punto bisogna chiarire che per fluoroprofilassi si

 possibile affermare che la sigillatura dei solchi In conclusione e

intende anche la prevenzione della carie attraverso il fluoro con-

rappresenta una metodica preventiva di indubbia efficacia  eziopatocomprovata a livello internazionale. La complessita

tenuto nei dentifrici. La drastica riduzione nella prevalenza della  carie in tutte le popolazioni dei Paesi sviluppati del mondo e

genetica della carie, tuttavia, implica che la sigillatura faccia

avvenuta, negli ultimi decenni, grazie alla diffusione dei dentifrici

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, non significa che l’uso di una pastiglia fluorati [27]. Questo, pero  sia da considerarsi non corretto. in tenera eta

ossa mascellari [29]. L’uso di compresse o gocce permette di

Un altro preconcetto assai diffuso pone l’impiego di gocce e

sovradosaggio. Bisogna sottolineare che una compressa, per

compresse a base di fluoro tra i fattori determinanti la fluorosi , e  vero l’opposto. Anche in questo caso, pero , dentale. In realta

esempio, deve essere fatta sciogliere in bocca e non immediatamente deglutita, cosı da poterne sfruttare l’effetto topico,

 necessario comprendere alcune dinamiche con la mente e

quello di maggiore rilevanza. Similmente, un dentifricio fluorato,

sgombra da pregiudizi.

ideato per esercitare un effetto topico, viene sempre in parte  anche un’azione a livello sistemico. deglutito e quindi esplichera

 L’azione preventiva del fluoro avviene con diverse modalita  di assunzione. Qui ci limiteremo che dipendono anche dall’eta a enunciarle, rimandando l’approfondimento ai riferimenti bibliografici:  essere incorporato nella struttura del dente in via il fluoro puo

controllare la dose giornaliera assunta, scongiurando i rischi di

Questo a ribadire che l’effetto topico e quello sistemico non sono mai disgiunti, ma assumono differenti gradi di rilevanza in base  del soggetto che assume fluoro. all’eta

di formazione e migliorarne la resistenza agli attacchi acidi;

Riguardo allo sviluppo di fluorosi e all’uso di dentifrici fluorati in , due review Cochrane [29,30] sostengono, tuttavia, tenera eta

durante le fasi iniziali di dissoluzione, gli ioni fluoro e calcio

che esistono poche evidenze circa questa associazione, e solo

formano fluoruro di calcio sulla superficie della fluoroapatite ; riducendone la solubilita

se l’utilizzo dei presidi preventivi inizia prima dei 2 anni di vita del

*

gli ioni fluoro sostituiscono quelli carbonato nella struttura  stabile; dell’apatite rendendola piu

allora il dentifricio da impiegare deve contenere meno di

*

i fluoruri favoriscono la remineralizzazione delle lesioni cariose

sia necessario considerare attentamente i benefici derivanti

iniziali;

dall’uso di questi presidi e l’eventuale sviluppo di fluorosi. Una

i fluoruri riducono la produzione di acidi da parte degli strep-

corretta somministrazione di fluoro risulta, quindi, particolar-

tococchi del cavo orale [28].  evidente, quindi, come la maggior parte degli effetti positivi si E

mente impegnativa, ma anche di estrema importanza sia per

esplichi direttamente nel cavo orale, a contatto con le superfici

sare danni da sovradosaggio.

dentali.

Riportiamo una tabella riassuntiva, basata sulle indicazioni pro-

*

*

*

Alla luce delle recenti conoscenze, ha ancora un senso la fluo attraverso l’uso di gocce e compresse? roprofilassi in tenera eta

bambino. Solo nel caso esista un rischio conclamato di fluorosi, 1.000 ppm di fluoro. Le due review sottolineano, infine, come

ottenere un adeguato effetto cariopreventivo, sia per non cau-

dotte dal Ministero della Salute attraverso le linee guida [3], che

 gli effetti derivanti dall’utilizzo di questi presidi non si In realta

ha lo scopo di semplificare e schematizzare la gestione del fluoro  notare, dal sesto anno di vita per il clinico (tabella 1). Come si puo

limitano esclusivamente a quelli sistemici; possono invece con-

del bambino la fluoroprofilassi prevede l’uso esclusivo di paste

iugare i vantaggi preventivi della fluoroprofilassi con il controllo della dose assunta, cosa non possibile con il solo impiego dei

dentifrice con un’adeguata concentrazione di fluoro; questo  dal sesto-settimo anno di vita le corone degli elementi perche

dentifrici. Durante l’amelogenesi (dalla nascita fino a circa 6-7

permanenti sono ormai completamente formate e, quindi, i rischi

anni), infatti, l’assunzione di dosaggi elevati di fluoro per lunghi  condurre al manifestarsi della fluorosi. Tale eccesso periodi puo

di un’eccessiva assunzione sono nulli. A 6 anni, poi, i bambini

 prodursi attraverso l’ingestione continuativa di dentifrici puo

sono in grado di non deglutire involontariamente il dentifricio.  necessario formulare alcune considerazioni. A questo punto e

fluorati. I bambini fino ai 4 anni non sono, in genere, ancora in

La gestione di una corretta fluoroprofilassi, come riportata in

grado di controllare perfettamente il riflesso della deglutizione,

tabella 1, ha, oggettivamente, alcune limitazioni di tipo pratico:

quindi, durante la manovre di igiene orale, ingeriscono una parte

per quanto una famiglia sia ben motivata e adeguatamente

del dentifricio. Questa azione, ripetuta quotidianamente,   volte al giorno, per mesi, porta a un eccesso che puo piu

educata alla prevenzione, l’abitudine di somministrare al figlio una compressa ogni giorno risulta difficile da mantenere per vari  non esclude che ci siano famiglie in grado di farlo; anni. Cio

manifestarsi con l’eruzione degli elementi permanenti. I rischi  e  in maggiori sono concentrati nei primi anni di vita perche

 semplice, tuttavia, la fluoroprofilassi risulta decisamente piu

questo periodo che le corone degli elementi permanenti, princi-

attraverso l’esclusivo impiego del dentifricio, presidio diffuso,

palmente del settore frontale, sono in via di formazione nelle

semplice da reperire e utilizzare e di uso collettivo. In questo

30

| DENTAL CADMOS | 1/2012

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

Tabella 1 Fluoroprofilassi in Italia nei primi anni di vita attraverso l’uso di compresse/gocce piu dentifricio Eta Compresse/gocce

Dentifricio/die

(in base al contenuto di fluoro nell’acqua) < 0,3 mg/L

0,3-0,6 mg/L

0-6 mesi

0,25 mg

0

X

6 mesi-3 anni

0,25 mg

0

X

3 anni-6 anni

0,50 mg

0,25 mg

Per bambini (500 ppm)/2

 6 anni

0

0

Per adulti (1.450 ppm)/2

Tabella 2 Fluoroprofilassi in Italia nei primi anni di vita

 riportata nella favorire il cambiamento delle abitudini alimentari e

attraverso l’uso esclusivo del dentifricio Eta

tabella 3. Dentifricio/die

6 mesi-6 anni

Per bambini (1.000 ppm)/2

 6 anni

Per adulti (1.450 ppm)/2

caso bisogna educare non meno la famiglia a scegliere dentifrici  del paziente, a non con concentrazioni di fluoro adeguate all’eta

 sempre un utile mezzo per conoscere Un’anamnesi accurata e le abitudini del soggetto, ma risulta spesso complessa. A domanda specifica su cosa il paziente mangi e quanto spesso mangi un certo alimento, questi, o i suoi genitori nel caso di un  spesso inconsapevolmente portato a minimizzare il bambino, e problema con omissioni non di rado determinanti. Qualora

lasciare mai la gestione del dentifricio al bambino, a utilizzarne, 2  pari a un pisello o a un chicco di mais volte al giorno, una quantita

l’odontoiatra rilevi una discrepanza fra la situazione clinica e le  far compilare abitudini alimentari riferite, risulta di estrema utilita

e a non far risciacquare la bocca al bambino per non eliminare totalmente il fluoro introdotto nel cavo orale. La tabella 2 ne

 che il un diario alimentare. Riportare, nero su bianco, tutto cio  paziente assume durante l’arco di 2-3 giornate puo aiutare cu-

riassume l’utilizzo sulla base delle review Cochrane [30,31].

rante e paziente a meglio focalizzare gli errori alimentari e, quindi, a cercare di porvi rimedio.  cosa ardua: la mancanza di Cambiare le abitudini alimentari e

6. Indicazioni pratiche

motivazione, di una corretta informazione, di tempo per cuci da parte degli altri familiari ad nare, unitamente alla difficolta

6.1. Come correggere le abitudini alimentari

adeguarsi al cambiamento dietetico e al considerare il cibo zuccherato necessario, sono solo alcuni degli ostacoli al cambia-

Passando dalla teoria alla pratica, come comportarci? Una sem compiere per plice scaletta dei passi che l’odontoiatra puo Tabella 3 Algoritmo procedurale per favorire il cambiamento delle abitudini alimentari *

Identificare i soggetti a rischio

*

Istituire un diario dietetico

*

Effettuare test microbiologici per monitorare la concentrazione dei lattobacilli nella saliva

*

Stabilire gli obiettivi

*

Pianificare il modo per raggiungerli

*

Monitorare il cambiamento (test microbiologici) e rinnovare la motivazione

*

Se necessario, rinviare il cambiamento

mento. Nei bambini e negli adolescenti gioca un ruolo non secondario anche l’adeguamento al gruppo (tutti a merenda mangiano una certa cosa), come pure il condizionamento effet. tuato dai mass-media attraverso la pubblicita Nella tabella 4 sono riportati alcuni fra i principali consigli dietetici  fornire per favorire il cambiamento, sceche l’odontoiatra puo  indicati per il singolo caso. Suggerire di ridurre gliendo quelli piu  risultare di scarsa efficacia se gli alimenti ricchi di zuccheri puo non si indicano contemporaneamente validi sostituti tabella 5. Un metodo relativamente semplice per monitorare la compli la valutazione ance del soggetto al nuovo regime dietetico e della concentrazione salivare dei lattobacilli. In commercio sono disponibili test microbiologici semplici che permettono di effettuare una valutazione semiquantitativa (per classi di rischio) dei due principali gruppi di batteri coinvolti nell’eziopatogenesi della

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Tabella 4 Consigli per il paziente *

Ridurre il consumo di zucchero

*

Evitare i cibi dolci fra i pasti e prima di andare a letto

*

Preferire i cibi che necessitano una piu lunga masticazione, i cibi ricchi di fibre e quelli poco elaborati

*

Lavare sempre i denti dopo l’assunzione di cibo

*

Tenere sempre presente che gli zuccheri sono contenuti anche negli snack salati

*

Tenere sempre presente il ruolo del lattosio

*

Evitare di sorseggiare soft drink

 posta sullo spazzolino e brevemente prodotto prescritto verra  spazzolata sulle diverse superfici. Tale manovra non dovra  dall’assunzione di cibi o essere seguita da risciacquo, ne bevande.  variare a seconda della graLa frequenza di applicazione potra  del singolo caso, ma in genere si preferisce iniziare con vita  poi ridotta a 2-3 settimanali un’applicazione giornaliera che verra non appena l’aspetto e la consistenza delle lesioni lo consentano.  da preferirsi all’uso di altri presidi come il La scelta di un gel e , data l’eta  dei pazienti, e  l’unico veicolo che collutorio perche permette di apportare dosi approssimativamente controllate di

Tabella 5 Snack sostitutivi di alimenti con maggiore cariogenicita

principio attivo; il collutorio verrebbe in gran parte ingerito dal bambino.

*

Frutta fresca

*

Verdure crude

*

Grissini

*

Cracker

L’applicazione del sigillante prevede una tecnica standardizzata,

*

Snack a base di riso

rapida e semplice che, tuttavia, come tutte le procedure odon-

*

Panini e focacce

toiatriche, richiede che il protocollo di applicazione venga scru-

*

Pop-corn

polosamente rispettato per poter risultare realmente utile e

*

Succhi di frutta senza zucchero aggiunto

vantaggiosa.

6.3. Metodica per l’applicazione di un sigillante a base resinosa fotopolimerizzabile

Qualora l’eruzione dell’elemento da sigillare sia tale da permetcarie: gli streptococchi del gruppo mutans e i lattobacilli.

tere il posizionamento della diga di gomma, il suo utilizzo, oltre a

Un’elevata concentrazione salivare di questi ultimi microrga correlata sia a una scarsa igiene orale (dato facilmente nismi e

garantire un campo operatorio ideale per l’uso dei materiali  il comfort del paziente e degli operatori. La idrofobi, migliorera

verificabile con l’ispezione) sia a un elevato consumo di carboi fornire all’odontoiatra drati. La loro valutazione, pertanto, puo

diga, inoltre, garantisce una netta riduzione dei tempi operatori.  infatti sufficiente isolare solo l’elemento da sigillare; la presenza E

indicazioni oggettive riguardo alle abitudini dietetiche del

 numerose, e spesso complesse, sostituzioni dei del telo evitera  la procedura ancora piu  vantaggiosa rulli di cotone e rendera

paziente.

 sotto il profilo economico, in quanto l’operatore non necessitera 6.2. Come arrestare la progressione della carie

dell’aiuto dell’assistente (fig. 2).

da biberon

 nell’applicazione del Considerando, tuttavia, che la precocita sigillante rappresenta un elemento fondamentale per il raggiun-

Una corretta strategia di intervento prevede la combinazione di

gimento degli obiettivi preventivi di tale pratica, la letteratura

preparati a base di fluoro a uso professionale, come le vernici, e

scientifica considera accettabile anche l’applicazione del mate-

domiciliare, come i gel.  noto il fluoro, per svolgere la sua azione remineralizzante, Com’e

riale con il solo isolamento del campo operatorio con rulli di

deve essere costantemente presente nel cavo orale in dosi  essere istruito ad applicare in dosi adeguate. Il genitore dovra

il lavoro di due operatori ben coordinati e organizzati per poter

corrette un gel ad alta concentrazione di fluoro (12.500 ppm)  avvenire preferibilmente la sulle lesioni. L’applicazione dovra

 alla valuPrevio, dunque, isolamento del campo, si procedera

 del sera dopo una corretta igiene orale. Una piccola quantita

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cotone e aspiratore. Tale evenienza richiede necessariamente garantire il successo della prestazione. tazione dell’elemento; qualora l’anatomia presentasse solchi  indispensabile molto stretti, profondi e pigmentati, sara

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

[(Fig._2)TD$IG]Fig. 2

[(Fig._3)TD$IG]Fig. 3

Fig. 2 Caso 1: elemento 46 dopo applicazione della diga di gomma (senza anestesia) e pulizia con spazzolino e polvere di pomice

Fig. 3 Caso 2: elemento 16 dopo pulizia con spazzolino e polvere di pomice (si notino i residui di una precedente sigillatura quasi completamente persa)

effettuare un’ameloplastica estremamente conservativa, atta a

 indicato orientarsi attualmente essere il materiale di elezione; e  facilsu prodotti maggiormente fluidi, in grado di penetrare piu

permettere un’agevole penetrazione dei materiali nei solchi, oltre a verificare, nei casi dubbi, l’assenza di processi cariosi sul fondo degli stessi. Gli strumenti necessari sono un manipolo moltipli e una fresa catore (anello rosso) utilizzato a bassa velocita

 ristrette dei solchi (figg. 4,5). mente anche nelle zone piu  durare 30-40 secondi. L’applicazione dovra  necessario lavare Conclusa la fase di condizionamento, e

a fiamma a grana sottile (40 mm o inferiore); in alternativa

abbondantemente la superficie mordenzata, prima con un gen-

sono disponibili sul mercato frese dedicate (le cosiddette

tile flusso d’acqua e, dopo la rimozione grossolana del gel, con

“fissurotomy”), ma risultano maggiormente aggressive nei con l’uso della turbina, fronti dello smalto; assolutamente vietato e

un getto di acqua e aria compressa. La durata del lavaggio non  mai essere inferiore a 30 secondi; infatti, anche se all’ocdovra

che, oltre a non garantire il necessario controllo all’operatore,

chio umano la superficie potrebbe sembrare detersa dopo pochi  di mordenzante che infisecondi, permangono piccole quantita

spesso intimidisce il paziente con il suo caratteristico suono. detergere la superficie del dente da grossolani residui di placca e

 del sigillo. ciano le prestazioni dei materiali e quindi la qualita  la regola di Come per l’odontoiatria conservativa, vale percio

dalla pellicola salivare acquisita con polvere di pomice o pasta da

 mordenzata lavare almeno per lo stesso tempo per il quale si e

profilassi priva di fluoruri (la cui presenza inficia l’adesione delle

la superficie.

resine) con l’ausilio di uno spazzolino montato su contrangolo

 rappresentata da un’accurata asciugatura La fase successiva e

(anello blu) (fig. 3).  fondamentale, a questo punto, lavare abbondantemente l’eleE

(dopo sostituzione dei rulli di cotone se si sta operando senza

 Qualora non si fosse resa necessaria l’ameloplastica, bisognera

mento e asciugarlo perfettamente, per almeno 30 secondi, con , quindi, applicare il mordenzante sulla aria compressa. Si potra

l’ausilio della diga di gomma) con aria compressa. Anche per  consigliabile prolungare i tempi per garantire questa fase e  che, se presente, comprometl’assoluta mancanza di umidita  consigliabile orientare il getto terebbe l’adesione della resina. E

 accogliere il sigillante; anche questo passuperficie che dovra   conservativo possibile, applicando il gel saggio dovra essere piu

d’aria della pistola aria/acqua del riunito parallelamente all’asse

 sufficiente, ma non eccesesclusivamente nei solchi in quantita

dell’elemento, a 3-4 mm di distanza dalla superficie occlusale e,

siva. In commercio esistono diversi prodotti: i mordenzanti uti-

partendo dal solco centrale dell’elemento, spostare l’ugello della

lizzati nell’odontoiatria conservativa sono capaci di condizionare

pistola con movimenti spiraliformi verso l’esterno (verso le super-

adeguatamente anche superfici di smalto non tagliato da frese;

fici interprossimali, vestibolari o linguali). L’aspiratore, privo del  essere posizionato nella zona cervicale cappuccio, dovra

un gel di acido ortofosforico in concentrazione del 37% risulta

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[(Fig._4)TD$IG]Fig. 4

[(Fig._5)TD$IG]Fig. 5

Fig. 4 Caso 1: isolato con diga di gomma: applicazione del mordenzante

 non fosse risconappaia bianco gessoso (figg. 6,7). Qualora cio  trabile, sara necessario ripetere le fasi di mordenzatura, lavaggio

Fig. 5 Caso 2: isolato con rulli di cotone: applicazione del mordenzante

dell’elemento. Seguendo questa metodica, il flusso dell’acqua si  in senso centrifugo, allontanandosi dalle superfici dei dirigera

 verificarsi in presenza di e asciugatura. Questa evenienza puo  eccessiva umidita, di residui di placca/pomice sulla superficie

 solchi (quelle che dovranno accogliere il sigillante) e scivolera

del dente, di tempi di mordenzatura troppo brevi o, infine, di

sulle superfici verticali del dente per poter poi essere agevol-

un’asciugatura incompleta.  fatta menzione alla possibilita  di applicare Precedentemente si e

mente eliminato dal campo operatorio grazie all’aspiratore. Si  cosı evitare il rischio di spostare semplicemente piccole potra

anche l’adesivo (il comune bonding utilizzato nella conservativa)

 di acqua senza eliminarle dal campo, lasciando zone di quantita  spesso non rilevabili facilmente dall’occhio umano. umidita

tra la mordenzatura e il sigillante. Considerando che in letteratura

 facilL’esito positivo delle fasi di mordenzatura e asciugatura e

dica atta a incrementare la ritenzione del sigillante, si lascia la  prevede decisione di praticarla al singolo clinico. Tale eventualita

mente apprezzabile quando lo smalto dei solchi condizionati

Fig. 6 Caso 1: isolato con diga di gomma: aspetto bianco gessoso dell’elemento mordenzato Fig. 7 Caso 2: isolato con rulli di cotone: aspetto bianco gessoso dell’elemento mordenzato [(Fig._6)TD$IG]Fig. 6

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non esistono dati clinici sufficienti per valorizzare questa meto-

l’applicazione dell’adesivo con gli stessi accorgimenti dell’odon di materiale e toiatria conservativa: applicare piccole quantita aiutarsi nella distribuzione sulla superficie con un gentile getto d’aria, emesso con la pistola aria/acqua alla distanza di 5-10 cm [(Fig._7)TD$IG]Fig. 7

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

[(Fig._8)TD$IG]Fig. 8

se dovessero permanere porzioni di solchi, soprattutto quelle  possibile aiutare il periferiche, non raggiunte dalla resina, sara sigillante a fluire con l’ausilio del microbrush utilizzato con un singolo movimento radiale.  Occorre sottolineare l’importanza di utilizzare modeste quantita  sconsigliato riempire eccessivamente i di resina (figg. 9,10): e solchi, pratica che renderebbe il sigillante maggiormente soggetto all’usura e alla sollecitazioni della masticazione, incremen non necestando enormemente il rischio di distacco. Quantita sarie di sigillante potrebbero, inoltre, creare precontatti occlusali che prolungherebbero i tempi di lavoro, necessitando di essere rimosse con una fresa.  opportuno non movimentare il sigillante non ancora polimeE rizzato con la sonda, in quanto si rischierebbe di inglobare aria al

Fig. 8 Caso 1: isolato con diga di gomma: applicazione e fotopolimerizzazione del bonding

dal dente (fig. 8). Seguiranno la fotopolimerizzazione e l’applica descritte. zione del sigillante con le stesse procedure gia

suo interno; tale consuetudine, inoltre, non permette una migliore penetrazione del sigillante nei solchi che, se corretta ottimale. mente applicato, dovrebbe essere gia La fase di fotopolimerizzazione richiede tempi variabili in base

 procedere all’applicazione del sigillante A questo punto si potra

alla tecnologia che l’apparecchiatura sfrutta per produrre la luce

a base resinosa tramite l’ausilio di un microbrush sottile o di un , pennellino. Dopo averlo intinto nel sigillante, lo si posizionera

necessaria a catalizzare la reazione. In genere sono sufficienti

senza movimenti di pennellatura, nella fossa centrale dell’ele i fenomeni di mento attendendo qualche istante cosicche

vale la regola di prolungare i tempi per garantire un risultato  consigliabile la ottimale. Come in odontoiatria conservativa e

 e le caratteristiche di bagnabilita  della superficie di capillarita

polimerizzazione “soft-start” (avvio graduale) per ridurre lo stress

smalto preparata facciano fluire il sigillante in tutti i solchi. Solo

da contrazione della resina. Qualora la lampada fotopolimeriz sufficiente zatrice non preveda programmi di questo tipo, sara

Fig. 9 Caso 1: isolato con diga di gomma: applicazione e fotopolimerizzazione del sigillante Fig. 10 Caso 2: isolato con rulli di cotone: applicazione e fotopolimerizzazione del sigillante [(Fig._9)TD$IG]Fig. 9

30-40 secondi di fotopolimerizzazione, ma anche in questo caso

attivarla a 3-4 cm di distanza dalla superficie occlusale dell’elemento, per poi avvicinarla gradualmente fino a raggiungere il contatto con il dente dopo 4-5 secondi.

[(Fig._0)TD$IG]Fig. 10

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[(Fig._1)TD$IG]Fig. 11

 delle sigillature va verificata con l’ausilio della sonda L’integrita durante le periodiche visite di controllo, i cui tempi sono dettati dal rischio individuale del paziente.  fondamentale, inoltre, sottolineare il valore dell’utilizzo di un E sistema ingrandente anche per una pratica semplice e veloce  di queste come la sigillatura dei solchi. Sfruttare le potenzialita apparecchiature, che dovrebbero essere presenti in tutte le fasi della pratica clinica di ogni odontoiatra o igienista dentale, per nettamente superiore delle premette di esprimere una qualita stazioni fornite, oltre a ridurne i tempi, migliorando il comfort del paziente e la soddisfazione dell’operatore.

7. Conclusioni Fig. 11 Caso 1: verifica delle eventuali interferenze occlusali

Le indicazioni sopra riportate sono concepite per pazienti con un rischio di carie medio basato sulle condizioni della popolazione  ovvio che ogni paziente e  un caso a se  stante, da generale; e

 opportuno, prima di lasciar Terminata la fotopolimerizzazione e

 presentare un grado variabile di valutare attentamente, che puo

chiudere la bocca al paziente o rimuovere la diga, verificare il

rischio.

successo del trattamento facendo scorrere delicatamente la  la sensazione che la punta della sonda sulla resina. Se si avra

Nei casi ad alto rischio, come per esempio in presenza di “baby  l’odonbottle syndrome”, la figura professionale di riferimento e

sonda scorra in maniera fluida, senza impedimenti o attriti, la  ritenersi conclusa. Quando la punta della sonda, sigillatura potra

paziente/ambiente e attuare una serie di metodiche preventive

al contrario, tenda a disgregare lo strato superficiale di resina,  necessario ripetere la fase di fotopolimerizzazione che, sara  stata sufficiente. Nel caso in cui la sonda evidentemente, non e  tra smalto e sigillante o bolle nella incontri soluzioni di continuita  opportuno intingere la punta dello specillo in nuova resina, sara , e poi resina fluida, raccogliendone quindi una minima quantita applicarla dove necessario per ripetere le fasi di fotopolimeriz-

 in grado di valutare il complesso toiatra pediatrico, il quale e aggiuntive calibrate sul singolo caso. La prevenzione della carie, infatti, non si fonda esclusivamente sulla fluoroprofilassi o sulla  un insieme complesso sigillatura, come spesso si pensa, ma e comprendente stili di vita e interventi preventivi mirati. Conflitto di interessi Gli autori dichiarano di non avere nessun conflitto di interessi.

zazione e verifica. La sigillatura non deve mai ritenersi terminata senza una verifica occlusale. Dopo aver sigillato tutti gli elementi previsti nella  la poltrona del riunito in posizione verticale e seduta, si portera  occludere il soggetto interponendo tra le arcate una si fara comune cartina da verifica occlusale da 40 mm (fig. 11). Qualora risultassero segni della cartina su porzioni del sigillante,  il paziente in posizione di lavoro e con una fresa a si riportera grana fine montata su manipolo moltiplicatore o un gommino  l’eccesso con cautela, marrone su contrangolo, si rimuovera  la prestando attenzione a non intaccare lo smalto, e si ripetera verifica con la cartina fino all’eliminazione completa del precontatto.

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Finanziamenti allo studio Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti per il presente studio. Bibliografia 1. Campus G, Solinas G, Strohmenger L, Cagetti MG, Senna A, Minelli L, et al. Collaborating Study Group. National pathfinder survey on children’s oral health in Italy: pattern and severity of caries disease in 4-year-olds. Caries Res 2009; 43(2):155–62. 2. Campus G, Solinas G, Cagetti MG, Senna A, Minelli L, Majori S, et al. National pathfinder survey of 12-year-old children’s oral health in Italy. Caries Res 2007; 41(6):512–7. 3. Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in eta

Prevenzione della carie: strategie basate sull’evidenza

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